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Cibo e salute
Cibo-Salute: sicurezza alimentare in Italia
Articolo aggiornato il 21-11-2017Olio extravergine d'oliva, mozzarella di bufala, prodotti ittici, pomodoro San Marzano dop e vino, sono questi gli alimenti che subiscono il maggior numero di frodi e contraffazioni nel nostro paese, mettendo a rischio la salute dei cittadini. A questo proposito possiamo rilevare un elevato numero di verifiche effettuate nel 2016 dagli Organi di vigilanza preposti che hanno attenzionato in particolare i settori di attività e gli alimenti che vengono maggiormente contraffatti.

Cibo e salute
Il legame tra cibo e salute è indissolubile e se vogliamo tutelare al meglio la qualità della nostra vita dobbiamo essere attenti a non acquistare prodotti "taroccati". La sicurezza alimentare a livello europeo è focalizzata su alcuni principi fissati negli anni 2000 che se correttamente applicati possono tutelare al meglio i cittadini dai rischi presenti in questo settore; in particolare l'approccio globale "dai campi alla tavola", contiene la trasparenza, l'analisi e la prevenzione dei rischi, la tutela degli interessi dei consumatori e la libera circolazione di prodotti sicuri e di qualità nel mercato interno e con i paesi terzi. L'Unione europea si è dotata di una serie di organismi specializzati (su tutti l'Autorità europea per la sicurezza alimentare) che contribuiscono a garantire la sicurezza dei prodotti alimentari. Per avere un quadro di riferimento sulle frodi e contraffazioni alimentari possiamo fare riferimento ai controlli e verifiche effettuati nel 2016 dagli Organi di vigilanza italiani (Ispettorato centrale repressione frodi, Nas-Nuclei Antifrodi Carabinieri/Comando Carabinieri politiche agricole e alimentari, Corpo forestale dello Stato e Capitanerie di Porto-Guardia Costiera) che hanno effettuato 257mila verifiche da cui sono emerse più di 54mila infrazioni, ma i campioni fuori legge sono solo 931 (meno dello 0,25% del totale) su 40mila inviati in laboratorio tra alimenti, bevande e materiali. Su 21 regioni italiane 19 hanno passato più o meno brillantemente l’esame; mentre non sufficienti sono solo Sicilia e Sardegna. Questo risultato viene preso in considerazione per dare delle risposte a problemi come la ricerca di residui di fitofarmaci e contaminanti negli alimenti di origine animale, l’eradicazione della brucellosi nei bovini e negli ovini. Molto c’è ancora da fare, dunque, perché le minacce sono sempre dietro la porta, ma l’attenzione alla sicurezza alimentare è ormai insito nel DNA del nostro paese. Ci sono ancora in ballo alcune questioni come la creazione di una vera e propria banca dati digitale del prodotto alimentare italiano, che per ora esiste solo per le filiere del vino e dell’olio. Frodi, sofisticazioni e prodotti adulterati sono pericolosi per salute e cibo, inoltre abbassano il reddito degli agricoltori, arrivando a toccare quasi il 5% della produzione agricola italiana. La frode alimentare è tendenzialmente in agguato e sollecita gli appetiti della criminalità organizzata; al fine di combattere questo è sempre più importante tutelare l’igiene e sicurezza alimentare.
Prodotti più contraffatti
I prodotti agricoli più interessati da fenomeni truffaldini sono i seguenti:
♦ Olio extravergine di oliva - confezionato con olio di semi, colorato e deodorato (eliminando le sostanze volatili che provocano cattivo odore) per ingannare occhi e nasi degli acquirenti. Sembra che i truffaldini, oltre a far apparire extravergine olio che non lo è, si siano prefissi lo scopo di far credere che il prodotto sia "italiano", cosa che sul mercato, favorisce la vendita del prodotto.
♦ Prodotti ittici - nell’elenco delle frodi scoperte dagli istituti di vigilanza preposti ci sono pesci abusivamente decongelati, mitili allevati in acque inquinate, prodotti congelati di provenienza cinese e scaduti di validità, riconfezionati e rietichettati con scadenze prolungate di 18 mesi rispetto all’originale, senza alcuna verifica sulla genuinità e salubrità. Nei pesci sono stati trovati metalli pesanti, parassiti, in particolare l'Anisakis, e contaminanti microbiologici. Le carni contaminate sono pericolose soltanto se mangiate crude, se invece le carni sono cotte o congelate negli abbattitori dei ristoranti o nel congelatore di casa per tempi più lunghi (almeno un giorno a meno 20C°) non presentano rischi. La legge obbliga i ristoratori al congelamento del pesce servito crudo. Ma i casi di Anisakis sono in aumento per l'aumento considerevole di persone che consumano sushi e pesce crudo.
♦ Mozzarella di bufala - le contraffazioni, che colpiscono soprattutto il marchio Dop della bufala campana, presentano casi di mozzarelle di bufala falsamente qualificate sulla denominazione, in particolare perché la materia prima (latte) viene contraffatto per la sua origine o natura.
♦ Pomodoro San Marzano - questo prodotto è preso di mira da attività illecite che rimandano principalmente alle etichette contraffatte. Uno dei casi più eclatanti è quello che fa riferimento al concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina, ma etichettato come italiano.
♦ Vino - alla forte crescita del mercato corrisponde anche un aumento dei casi di contraffazione, sofisticazione e frodi; le contraffazioni più comuni riguardano la qualificazione di vini comuni come vini di qualità e la denominazione di DOP e IGP non conforme ai disciplinari di produzione
Sia Mdc che Legambiente auspicano che l'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) produca pareri che vadano verso una reale tutela della salute. Inoltre si chiedono se non sarebbe opportuno avere una sola "Agenzia per la sicurezza alimentare" che raggruppi e coordini non soltanto l'attività di controllo, ma anche la ricerca e la comunicazione del rischio. Chiedono anche pene più severe, che funzionino da deterrente per diminuire questi pericolosi fenomeni truffaldini.
Il legame tra cibo e salute è indissolubile e se vogliamo tutelare al meglio la qualità della nostra vita dobbiamo essere attenti a non acquistare prodotti "taroccati". La sicurezza alimentare a livello europeo è focalizzata su alcuni principi fissati negli anni 2000 che se correttamente applicati possono tutelare al meglio i cittadini dai rischi presenti in questo settore; in particolare l'approccio globale "dai campi alla tavola", contiene la trasparenza, l'analisi e la prevenzione dei rischi, la tutela degli interessi dei consumatori e la libera circolazione di prodotti sicuri e di qualità nel mercato interno e con i paesi terzi. L'Unione europea si è dotata di una serie di organismi specializzati (su tutti l'Autorità europea per la sicurezza alimentare) che contribuiscono a garantire la sicurezza dei prodotti alimentari. Per avere un quadro di riferimento sulle frodi e contraffazioni alimentari possiamo fare riferimento ai controlli e verifiche effettuati nel 2016 dagli Organi di vigilanza italiani (Ispettorato centrale repressione frodi, Nas-Nuclei Antifrodi Carabinieri/Comando Carabinieri politiche agricole e alimentari, Corpo forestale dello Stato e Capitanerie di Porto-Guardia Costiera) che hanno effettuato 257mila verifiche da cui sono emerse più di 54mila infrazioni, ma i campioni fuori legge sono solo 931 (meno dello 0,25% del totale) su 40mila inviati in laboratorio tra alimenti, bevande e materiali. Su 21 regioni italiane 19 hanno passato più o meno brillantemente l’esame; mentre non sufficienti sono solo Sicilia e Sardegna. Questo risultato viene preso in considerazione per dare delle risposte a problemi come la ricerca di residui di fitofarmaci e contaminanti negli alimenti di origine animale, l’eradicazione della brucellosi nei bovini e negli ovini. Molto c’è ancora da fare, dunque, perché le minacce sono sempre dietro la porta, ma l’attenzione alla sicurezza alimentare è ormai insito nel DNA del nostro paese. Ci sono ancora in ballo alcune questioni come la creazione di una vera e propria banca dati digitale del prodotto alimentare italiano, che per ora esiste solo per le filiere del vino e dell’olio. Frodi, sofisticazioni e prodotti adulterati sono pericolosi per salute e cibo, inoltre abbassano il reddito degli agricoltori, arrivando a toccare quasi il 5% della produzione agricola italiana. La frode alimentare è tendenzialmente in agguato e sollecita gli appetiti della criminalità organizzata; al fine di combattere questo è sempre più importante tutelare l’igiene e sicurezza alimentare.
Prodotti più contraffatti
I prodotti agricoli più interessati da fenomeni truffaldini sono i seguenti:
♦ Olio extravergine di oliva - confezionato con olio di semi, colorato e deodorato (eliminando le sostanze volatili che provocano cattivo odore) per ingannare occhi e nasi degli acquirenti. Sembra che i truffaldini, oltre a far apparire extravergine olio che non lo è, si siano prefissi lo scopo di far credere che il prodotto sia "italiano", cosa che sul mercato, favorisce la vendita del prodotto.
♦ Prodotti ittici - nell’elenco delle frodi scoperte dagli istituti di vigilanza preposti ci sono pesci abusivamente decongelati, mitili allevati in acque inquinate, prodotti congelati di provenienza cinese e scaduti di validità, riconfezionati e rietichettati con scadenze prolungate di 18 mesi rispetto all’originale, senza alcuna verifica sulla genuinità e salubrità. Nei pesci sono stati trovati metalli pesanti, parassiti, in particolare l'Anisakis, e contaminanti microbiologici. Le carni contaminate sono pericolose soltanto se mangiate crude, se invece le carni sono cotte o congelate negli abbattitori dei ristoranti o nel congelatore di casa per tempi più lunghi (almeno un giorno a meno 20C°) non presentano rischi. La legge obbliga i ristoratori al congelamento del pesce servito crudo. Ma i casi di Anisakis sono in aumento per l'aumento considerevole di persone che consumano sushi e pesce crudo.
♦ Mozzarella di bufala - le contraffazioni, che colpiscono soprattutto il marchio Dop della bufala campana, presentano casi di mozzarelle di bufala falsamente qualificate sulla denominazione, in particolare perché la materia prima (latte) viene contraffatto per la sua origine o natura.
♦ Pomodoro San Marzano - questo prodotto è preso di mira da attività illecite che rimandano principalmente alle etichette contraffatte. Uno dei casi più eclatanti è quello che fa riferimento al concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina, ma etichettato come italiano.
♦ Vino - alla forte crescita del mercato corrisponde anche un aumento dei casi di contraffazione, sofisticazione e frodi; le contraffazioni più comuni riguardano la qualificazione di vini comuni come vini di qualità e la denominazione di DOP e IGP non conforme ai disciplinari di produzione
Sia Mdc che Legambiente auspicano che l'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) produca pareri che vadano verso una reale tutela della salute. Inoltre si chiedono se non sarebbe opportuno avere una sola "Agenzia per la sicurezza alimentare" che raggruppi e coordini non soltanto l'attività di controllo, ma anche la ricerca e la comunicazione del rischio. Chiedono anche pene più severe, che funzionino da deterrente per diminuire questi pericolosi fenomeni truffaldini.
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