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Difesa del suolo

Importanza della difesa del suolo

Articolo aggiornato il 23-11-2017

Se vogliamo permettere al suolo di svolgere le sue funzioni naturali è necessario difenderlo dai processi di degrado che lo danneggiano in particolare l’erosione e l’inquinamento. L’importanza della protezione del suolo viene oggi riconosciuta sia a livello internazionale che nell’ambito dell’Unione Europea a causa del declino della fertilità del suolo che mette a rischio la produttività di molte aree agricole. Vediamo le funzioni che ha il terreno e per quali motivi deve essere fatta una corretta tutela del suolo.
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Difesa del suolo
I cittadini e le amministrazioni pubbliche sono molto sensibili e attenti a tutto ciò che riguarda la tutela dell’ambiente e in particolare per quanto attiene alla difesa del suolo intesa non soltanto come protezione del territorio ma vista anche come mezzo per creare i presupposti adatti a sviluppare le attività di ogni specie presenti sul territorio e a non far spostare in altri luoghi le popolazioni presenti. Per fare questo è necessario mettere in campo delle azioni mirate a fermare i processi di degrado avvalendosi delle più recenti ed efficienti tecnologie con azioni di mitigazione del fenomeno, che siano anche in grado di migliorare l’impatto sull’ambiente circostante. Per comprendere meglio la vastità di questo fenomeno basta vedere che l'Italia è attualmente la nazione con il maggior numero di costruzioni in Europa e su tutto il suo territorio non è più possibile tracciare un cerchio di appena 10 km di diametro senza che al suo interno non ricada un fabbricato. Tra le più significative cause del degrado del territorio segnaliamo: erosione, diminuzione di materia organica, contaminazione locale e diffusa, impermeabilizzazione, compattazione, diminuzione della biodiversità, salinizzazione, frane e alluvioni. L’art.54 del D.Lgs.152/06, definisce la “difesa del suolo” in questi termini: “il complesso delle azioni ed attività riferibili alla tutela e salvaguardia del territorio, dei fiumi, dei canali e collettori, degli specchi lacuali, delle lagune, della fascia costiera, delle acque sotterranee, nonché dei territori a questi connessi, aventi le finalità di ridurre il rischio idraulico, stabilizzare i fenomeni di dissesto geologico, ottimizzare l’uso e la gestione del patrimonio idrico, valorizzare le caratteristiche ambientali e paesaggistiche collegate”. Tra le criticità del nostro territorio ha notevole rilevanza il “rischio idrogeologico” fenomeno negativo presente in aree di 6.633 comuni su 8.100 totali, in particolare lo troviamo in quasi tutti i comuni della Calabria, Molise, Basilicata, Umbria, Valle d'Aosta, Trentino, Marche, Liguria, Lazio e Toscana (interessa il 9,8% del territorio nazionale e più di 5 milioni di abitanti).  A questo proposito il governo italiano si è adeguato alla recente normattva UE approvando a dicembre 2013 un disegno di legge sul «Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato» che si pone l'obiettivo di difendere l'uso agricolo dei terreni e orientare l'espansione edilizia sulle aree già urbanizzate attraverso interventi di riqualificazione e trasformazione urbana. Un ruolo rilevante nella difesa del territorio è svolto dall'agricoltura attività in grado di  assicurare la tutela del suolo limitando l’abbandono delle terre non più coltivate in cui si manifesta il fenomeno della desertificazione, dovuto al fatto che la massa vegetale diminuendo non riesce ad assorbire l’acqua derivante dalla pioggia con la conseguenza di frane ed alluvioni, spesso catastrofiche.

Rapporto Ispra 2017 sul consumo di suolo
Il cemento ci sta invadendo perchè anche durante la crisi economica si è persa irreversibilmente una buona fetta del nostro territorio, e l’Edizione 2017 del Rapporto Ispra sul consumo di suolo in Italia (la quarta dedicata a questo tema) propone il quadro aggiornato dei processi di trasformazione del nostro territorio. Citiamo da questo Rapporto: "Il quadro conoscitivo sul consumo di suolo nel nostro Paese è disponibile grazie ai dati aggiornati al 2016 da parte del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) e, in particolare, della cartografia prodotta dalla rete dei referenti per il monitoraggio del territorio e del consumo di suolo del SNPA, formata da ISPRA e dalle Agenzie per la Protezione dell’Ambiente delle Regioni e delle Province autonome. Il consumo di suolo in Italia continua a crescere, pur segnando un importante rallentamento negli ultimi anni che viene confermato dai dati più recenti relativi ai primi mesi del 2016. Nel periodo compreso tra novembre 2015 e maggio 2016 le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 50 chilometri quadrati di territorio, ovvero, in media, poco meno di 30 ettari al giorno. Una velocità di trasformazione di più di 3 metri quadrati di suolo che, nell’ultimo periodo, sono stati irreversibilmente persi ogni secondo. Dopo aver toccato anche gli 8 metri quadrati al secondo degli anni 2000, il rallentamento iniziato nel periodo 2008-2013 (tra i 6 e i 7 metri quadrati al secondo) si è consolidato, quindi, negli ultimi anni (4 metri quadrati al secondo tra il 2013 e il 2015 e 3 metri quadrati al secondo nei primi mesi del 2016). Pur con una velocità ridotta, tuttavia, il consumo di suolo continua a coprire irreversibilmente aree naturali e agricole con asfalto e cemento, edifici e fabbricati, strade e altre infrastrutture, insediamenti commerciali, produttivi e di servizio, anche attraverso l’espansione di aree urbane, spesso a bassa densità.I dati della nuova cartografia SNPA mostrano come, a livello nazionale, il consumo di suolo sia passato dal 2,7% stimato per gli anni ’50 al 7,6% del 2016, con un incremento di 4,9 punti percentuali e una crescita percentuale del 184% (e con un ulteriore 0,22% di incremento negli ultimi sei mesi analizzati). In termini assoluti, il consumo di suolo ha intaccato ormai 23.039 chilometri quadrati del nostro territorio".

Le funzioni del suolo

La Commissione europea ha definito il suolo come "il supporto alla vita e agli ecosistemi, riserva di patrimonio genetico e di materie prime, custode della memoria storica, nonché elemento essenziale del paesaggio". Per avere una panoramica più puntuale delle motivazioni per cui è necessaria la tutela del suolo è essenziale individuare quali sono le principali funzioni svolte dal terreno sia naturali che legate all’attività umana come:
1. la produzione alimentare e agricola (che riguarda la biomassa vegetale e le materie prime agroalimentari);
2. la capacità di regolazione idrica (ciclo dell'acqua, assorbimento acqua piovana, sicurezza idrogeologica, …)
3. il pascolo degli animali;
4. la produzione di biomassa di tipo vegetale utilizzata per generare energia (colture energetiche da bioetanolo e biodiesel - residui agricoli, forestali, della lavorazione del legno, agro-industriali e dell'industria alimentare);
5. l’assimilazione di sostanze nocive e/o inquinanti (tramite l’azione protettiva di filtro e barriera, atta a limitare gli effetti sfavorevoli di sostanze inquinanti, frenandone il passaggio nelle acque sotterranee o nella catena degli alimenti);
6. la generazione di fibre tessili (animali o vegetale), pelli e altro;
7. la silvicoltura (che serve per protezione ambientale e produzione legna);
8. la protezione delle acque sotterranee facendo loro da filtro.
Inoltre il suolo è in grado di svolgere altre funzioni importanti quali:
• salvaguardia della biodiversità (per quanto riguarda gli organismi contenuti nel terreno)
• regolazione del ciclo degli elementi fondamentali alla base della vita (azoto, fosforo, zolfo) 
• mantenimento di superfici di terra non inquinate che in futuro aiuteranno le nuove generazioni durante la loro vita.

Siti web sulla difesa del suolo

Segnaliamo alcuni link di enti o associazioni che si interessano della difesa del suolo. La Regione Emilia-Romagna ha costituito un servizio per la difesa del suolo, della costa e bonifica che si occupa di migliorare i livelli di sicurezza idraulica ed idrogeologica del territorio per il contenimento del rischio, per la tutela dell'ambiente e del paesaggio; inoltre programma normative, regolamenti, atti di indirizzo e controllo sulla difesa e sul consumo del suolo. L’Ispra - Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale - si occupa della difesa del suolo sia a livello internazionale che europeo. In particolare si interessa delle strategie previste dall’unione europea sul tema della difesa del territorio alla luce delle numerose funzioni ambientale svolte dal suolo come la produzione di biomassa, lo stoccaggio e la trasformazione di elementi minerali, organici e di energia, il filtro per la protezione delle acque sotterranee e lo scambio di gas con l’atmosfera. La Regione Lazio nella struttura “Ambiente e sviluppo sostenibile” ha costituito l’area "Difesa del Suolo" che ha il compito di programmazione e coordinamento per gli interventi relativi alla difesa del suolo. In particolare si occupa degli adempimenti tecnici ed amministrativi per la messa in campo dei programmi di intervento relative alla difesa del territorio. A.Di.S. - Associazione Nazionale Difesa del Suolo - rivolge la sua attività alla ricerca di strategie in grado di stimolare le attività da mettere in campo finalizzate alla difesa del suolo coinvolgendo tutti i soggetti pubblici e privati, per la realizzazione di progetti condivisi da chi è incaricato della corretta gestione del territorio.
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