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Inquinamento aria
Inquinamento dell'aria da gas fluorurati
Articolo aggiornato il 10-03-2017Tra le principali cause che contribuiscono “all’inquinamento aria” c’è quella dovuta ai gas fluorurati ad effetto serra che sono quelli utilizzati nei frigoriferi, impianti di climatizzazione, impianti antincendio e schiume isolanti. Con il Decreto Presidente della Repubblica 27 gennaio 2012, n. 43, anche l’Italia ha adeguato la sua normativa alle direttive europee emanate sui gas fluorurati. L’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha pubblicato, a febbraio 2017, l’ultima edizione del rapporto "Qualità dell'aria in Europa", dal quale si evince che malgrado un lento miglioramento della qualità dell’aria, l’inquinamento atmosferico rimane il "principale fattore di rischio ambientale per la salute in Europa".

Gas fluorurati ad effetto serra
I gas fluorurati ad effetto serra sono gli unici gas non presenti in natura ma sviluppati dall’uomo con scopi industriali. Essi vengono adoperati per sostituire altre sostanze, precedentemente usate, che erano in grado di aggredire e distruggere l'ozono come:
1. CFC - clorofluorocarburi;
1. CFC - clorofluorocarburi;
2. HCFC - idroclorofluorocarburi;
3. Halon - bromofluorocarburi .
I gas fluorurati possono incidere in maniera rilevante sul riscaldamento del pianeta; sono anche tra le principale cause dell’inquinamento dell’aria. Inoltre concorrono con una percentuale abbastanza ridotta (poco più dell’1%) alle emissioni prodotte a livello mondiale, ma la loro azione è molto forte e possono avere un effetto sul riscaldamento globale migliaia di volte più alto di quello prodotto dalla CO2, inoltre permangono nell’atmosfera per un tempo valutabile in migliaia di anni. Il regolamento emanato dall’UE (CE n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra) stabilisce norme per il contenimento, l'uso, il recupero e la distruzione di alcuni gas fluorurati ad effetto serra; queste norme danno anche disposizioni per l'etichettatura di prodotti e apparecchiature contenenti tali gas, la comunicazione di informazioni, i divieti di immissione in commercio nonché la formazione e certificazione del personale e delle società.
I gas fluorurati possono incidere in maniera rilevante sul riscaldamento del pianeta; sono anche tra le principale cause dell’inquinamento dell’aria. Inoltre concorrono con una percentuale abbastanza ridotta (poco più dell’1%) alle emissioni prodotte a livello mondiale, ma la loro azione è molto forte e possono avere un effetto sul riscaldamento globale migliaia di volte più alto di quello prodotto dalla CO2, inoltre permangono nell’atmosfera per un tempo valutabile in migliaia di anni. Il regolamento emanato dall’UE (CE n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra) stabilisce norme per il contenimento, l'uso, il recupero e la distruzione di alcuni gas fluorurati ad effetto serra; queste norme danno anche disposizioni per l'etichettatura di prodotti e apparecchiature contenenti tali gas, la comunicazione di informazioni, i divieti di immissione in commercio nonché la formazione e certificazione del personale e delle società.
Inquinamento aria: Limitazione dei gas fluorurati
La UE con detto Regolamento si è posta due principali obiettivi:
1. scongiurare l'utilizzo di gas fluorurati ad effetto serra in alcune applicazioni nelle quali vi sono alternative che hanno un minor impatto ambientale e costi più bassi;
2. limitare le perdite da apparecchiature in cui sono presenti gas fluorurati a effetto serra.
♦ Allo scopo di limitare l’utilizzo dei gas fluorurati ad effetto serra, il regolamento stabilisce che:
- tutte le persone responsabili delle emissioni devono adottare tutte le misure fattibili sul piano tecnico e che non comportano costi sproporzionati per prevenire o minimizzare le perdite;
- i controlli per individuare le perdite nei sistemi di refrigerazione, condizionamento d'aria, pompe di calore e impianti di protezione antincendio, devono essere effettuati almeno una volta all'anno (la frequenza dipende dalla quantità di gas contenuta nell'apparecchiatura);
- i proprietari dei sistemi di refrigerazione, condizionamento d'aria, pompe di calore e impianti di protezione antincendio contenenti 300 chilogrammi o più di gas fluorurati, hanno l'obbligo di installare sistemi di rilevamento delle perdite;
- i proprietari dei sistemi di refrigerazione, condizionamento d'aria, pompe di calore e impianti di protezione antincendio contenenti 3 kg o più di gas fluorurati, tengono un registro in cui riportano la quantità e il tipo di gas.
♦ Per il contenimento d'uso e di commercializzazione l'uso di esafluoruro di zolfo è vietato:
- dal 1° gennaio 2008, per la pressofusione di magnesio salvo qualora la quantità di esafluoruro di zolfo utilizzata sia inferiore a 850 chilogrammi l'anno;
- dal 1° luglio 2007, per il riempimento degli pneumatici.
Inquinamento aria: Normativa e sanzioni
L’Italia si è adeguata al Regolamento europeo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 20 aprile e in vigore dal 5 maggio 2012 del Decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 2012 n.43 "Regolamento recante attuazione del regolamento (CE) n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra”. Il decreto disciplina le procedure per il conseguimento del cosiddetto «patentino» nonché quelle per la designazione degli organismi di certificazione e prevede l’istituzione di un Registro Nazionale delle persone e delle imprese certificate. L’obbligo della certificazione è previsto per le aziende e per i singoli operatori che effettuano attività di installazione, manutenzione o riparazione delle apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d'aria e pompe di calore, nonché dei sistemi di protezione antincendio, contenenti taluni gas fluorurati ad effetto serra e per le attività di contenimento e recupero degli stessi gas dalle suddette apparecchiature e sistemi. La durata della certificazione è di 10 anni, e deve essere fatta dagli enti di certificazione delle persone, accreditati ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024, e dagli enti di certificazione delle imprese accreditati ai sensi della norma EN 45011. Per quanto riguarda le sanzioni previste in caso di mancato adeguamento alla normativa è in vigore il Decreto Legislativo 5 marzo 2013, n.26 recante la "Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al Regolamento (CE) n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra".
Inquinamento aria: I principali fluorurati
Tra i gas fluorurati ad effetto serra ne troviamo alcuni che sono utilizzati in diversi tipi di prodotti e applicazioni, principalmente come sostituti di sostanze che riducono lo strato di ozono (clorofluorocarburi, idroclorofluorocarburi e halon) e che sono stati messi fuori uso dal protocollo di Montreal. E’ bene sottolineare che i gas fluorurati non hanno proprietà particolarmente dannose per l'ozono, ma la maggior parte di loro hanno un elevato potenziale di riscaldamento globale. Vediamo i più importanti:
♦ Allo scopo di limitare l’utilizzo dei gas fluorurati ad effetto serra, il regolamento stabilisce che:
- tutte le persone responsabili delle emissioni devono adottare tutte le misure fattibili sul piano tecnico e che non comportano costi sproporzionati per prevenire o minimizzare le perdite;
- i controlli per individuare le perdite nei sistemi di refrigerazione, condizionamento d'aria, pompe di calore e impianti di protezione antincendio, devono essere effettuati almeno una volta all'anno (la frequenza dipende dalla quantità di gas contenuta nell'apparecchiatura);
- i proprietari dei sistemi di refrigerazione, condizionamento d'aria, pompe di calore e impianti di protezione antincendio contenenti 300 chilogrammi o più di gas fluorurati, hanno l'obbligo di installare sistemi di rilevamento delle perdite;
- i proprietari dei sistemi di refrigerazione, condizionamento d'aria, pompe di calore e impianti di protezione antincendio contenenti 3 kg o più di gas fluorurati, tengono un registro in cui riportano la quantità e il tipo di gas.
♦ Per il contenimento d'uso e di commercializzazione l'uso di esafluoruro di zolfo è vietato:
- dal 1° gennaio 2008, per la pressofusione di magnesio salvo qualora la quantità di esafluoruro di zolfo utilizzata sia inferiore a 850 chilogrammi l'anno;
- dal 1° luglio 2007, per il riempimento degli pneumatici.
Inquinamento aria: Normativa e sanzioni
L’Italia si è adeguata al Regolamento europeo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 20 aprile e in vigore dal 5 maggio 2012 del Decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 2012 n.43 "Regolamento recante attuazione del regolamento (CE) n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra”. Il decreto disciplina le procedure per il conseguimento del cosiddetto «patentino» nonché quelle per la designazione degli organismi di certificazione e prevede l’istituzione di un Registro Nazionale delle persone e delle imprese certificate. L’obbligo della certificazione è previsto per le aziende e per i singoli operatori che effettuano attività di installazione, manutenzione o riparazione delle apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d'aria e pompe di calore, nonché dei sistemi di protezione antincendio, contenenti taluni gas fluorurati ad effetto serra e per le attività di contenimento e recupero degli stessi gas dalle suddette apparecchiature e sistemi. La durata della certificazione è di 10 anni, e deve essere fatta dagli enti di certificazione delle persone, accreditati ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024, e dagli enti di certificazione delle imprese accreditati ai sensi della norma EN 45011. Per quanto riguarda le sanzioni previste in caso di mancato adeguamento alla normativa è in vigore il Decreto Legislativo 5 marzo 2013, n.26 recante la "Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al Regolamento (CE) n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra".
Inquinamento aria: I principali fluorurati
Tra i gas fluorurati ad effetto serra ne troviamo alcuni che sono utilizzati in diversi tipi di prodotti e applicazioni, principalmente come sostituti di sostanze che riducono lo strato di ozono (clorofluorocarburi, idroclorofluorocarburi e halon) e che sono stati messi fuori uso dal protocollo di Montreal. E’ bene sottolineare che i gas fluorurati non hanno proprietà particolarmente dannose per l'ozono, ma la maggior parte di loro hanno un elevato potenziale di riscaldamento globale. Vediamo i più importanti:
- Idrofluorocarburi (HFC) sono il gruppo più utilizzato in diversi settori e in applicazioni come refrigeranti negli impianti di refrigerazione, condizionamento d'aria e pompe di calore, come agenti espandenti per schiume, come agenti estinguenti, propellenti per aerosol e solventi.
- Perfluorocarburi (PFC) sono adoperati in particolare nel settore dell'elettronica e nell'industria cosmetica e farmaceutica (estrazione di prodotti naturali come gli aromi); inoltre vengono usati anche negli impianti di refrigerazione spesso in combinazione con altri gas; in tempi passati sono stati utilizzati come agenti estinguenti e si possono ancora trovare in impianti di protezione antincendio obsoleti.
- Esafluoruro di zolfo (SF6) si utilizza in particolare come gas di isolamento e per spegnere l'arco di commutazione in quadri ad alta tensione e come gas di protezione nella produzione di magnesio e alluminio.
- Perfluorocarburi (PFC) sono adoperati in particolare nel settore dell'elettronica e nell'industria cosmetica e farmaceutica (estrazione di prodotti naturali come gli aromi); inoltre vengono usati anche negli impianti di refrigerazione spesso in combinazione con altri gas; in tempi passati sono stati utilizzati come agenti estinguenti e si possono ancora trovare in impianti di protezione antincendio obsoleti.
- Esafluoruro di zolfo (SF6) si utilizza in particolare come gas di isolamento e per spegnere l'arco di commutazione in quadri ad alta tensione e come gas di protezione nella produzione di magnesio e alluminio.
Per ulteriori approfondimenti sul tema vi segnaliamo la sezione, che si interessa della riduzione dei gas fluorurati, del sito Europa.
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