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Inquinamento luminoso

Inquinamento luminoso: effetti sull'ambiente

Articolo aggiornato il 06-02-2013

Se non vediamo le stelle nelle città il problema è principalmente dovuto all’inquinamento luminoso. Questo fenomeno, con la sempre crescente espansione urbana, tende ad aumentare e soltanto in anni recenti si sono presi alcuni provvedimenti per attenuarlo. Vediamo che cosa è l’inquinamento luminoso o “cielo buio” e i suoi effetti sull’uomo e sull’ambiente.

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L'Inquinamento luminoso: Che cosa è
Sappiamo tutti che è opportuno usufruire al massimo della luce naturale che ci fornisce il sole, ma quando questa sorgente di luce naturale non è soddisfacente dobbiamo servirci di una fonte artificiale. L'uso dell’illuminazione artificiale è un elemento importante che ci permette di vivere meglio sia nei luoghi di vita quotidiana che in quelli lavorativi. In molti casi il ricorso a questo tipo d’illuminazione comporta il verificarsi del fenomeno dell’inquinamento luminoso, che è causato da irradiazione di luce artificiale nelle ore notturne rivolta direttamente o indirettamente verso la volta del cielo. L’inquinamento luminoso è provocato sia dalla luce diretta che immettiamo verso l’alto sia con la diffusione di flusso luminoso riflesso da superfici e oggetti illuminati con intensità sproporzionate, al di sopra delle necessità occorrenti per la fruibilità e la sicurezza dei luoghi illuminati. Detto fenomeno è di ostacolo alla vita animale e vegetale, ma crea problemi anche per l’uomo, e in particolare il cosiddetto “cielo buio” causato dalla luce dispersa verso l'alto che illumina le particelle in sospensione nell'atmosfera e le stesse molecole che la compongono, creando in questo modo uno sfondo luminoso che nasconde la luce delle stelle. Questo fenomeno che si presenta in maniera più o meno intensa, in base ai luoghi in cui ci si trova, è in grado di causare diversi tipo di danni (ambientali, economici e culturali); viene generalmente definito come "ogni irradiazione di luce diretta al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata, ed in particolare verso la volta celeste". Nel nostro paese non è presente una legislazione a carattere nazionale ma sono presenti soltanto normative a livello regionale che prevedono misure per il contenimento dell’inquinamento luminoso e della dispersione di luce artificiale verso l’alto; in località dove non esiste normativa più restrittiva può essere adoperata la norma Uni 10819 che disciplina la materia. Prendendo a riferimento il trend di crescita dell’illuminazione di questi anni si stima che già dal 2025 non si vedrà più la "Via Lattea" da nessuna parte d’Italia.
Soprattutto perché gli impianti non sono energeticamente efficienti. Molte innovazioni porterebbero immediati benefici alle casse dei comuni se si adottassero rimedi tecnici alla portata. Per esempio adottando tecnologie a risparmio energetico quali i Led oppure riducendo l’intensità luminosa, almeno nelle ore in cui il traffico dei veicoli è più scarso. Anche l’uso di alimentatori elettronici permetterebbe di ridurre i consumi di energia elettrica fra il 5 e il 10%, mentre basterebbe installare dei riduttori di flusso per risparmiare dal 15 al 30%.

Continua a leggere su Green Planner Magazine: Illuminazione pubblica, perché ci costa così tanto? http://magazine.greenplanner.it/2012/12/05/illuminazione-pubblica-perche-ci-costa-cosi-tanto/
Con impianti energeticamente efficienti si può ridurre fortemente la spesa energetica dei comuni per l'illuminazione che oggi in Italia raggiunge i 105 kwh per abitante contro i 52 kwh della Germania. Tra le innovazioni che porterebbero immediati benefici ci sono tecnologie a risparmio energetico come i Led o gli alimentatori elettronici oppure possiamo mettere in campo rimedi quali la riduzione dell’intensità luminosa, almeno nelle ore in cui il traffico dei veicoli è più scarso.

Inquinamento luminoso: Effetti negativi sull’ambiente
Non vedere più il cielo stellato di notte non è solamente limitato a un fatto astronomico, ma è una modificazione di numerosi equilibri ambientali che ha come conseguenza quella di generare diversi effetti negativi. Questi effetti dell’inquinamento luminoso possono provocare danni di tipo ambientale, economico e culturale. In particolare tra questi effetti negativi quelli di maggiore rilevanza fanno riferimento:
1. all’arte - notiamo che in molte città italiane e in particolare nelle zone ad elevato contenuto artistico è presente un’illuminazione sovradimensionata (lampioni, fari e lampade che illuminano a giorno) che altera la bellezza dei luoghi;
2. alla cultura - attualmente al cielo si guarda solo in caso di circostanze particolari di carattere astronomico (si è riscontrato che nelle grandi città gli abitanti non vedono più le stelle della volta celeste);
3. all’ecologia - ci sono ripercussioni sull’ecosistema circostante, in quanto si cambia il ciclo naturale "notte/giorno" degli animali e dei vegetali; per questo si verificano gravi danni per migratori e specie notturne (possibili deviazioni di rotta per gli uccelli migratori);
4. al settore sanitario - l’eccesso d’illuminazione e la sua diffusione durante la notte provoca nell'uomo disturbi fisiologici e psichici; pensiamo a quanti cittadini nella propria abitazione, per dormire devono chiudere persiane e serrande;
5. al settore scientifico - difficoltà per gli astronomi all’osservazione del cielo per il grande aumento dell’illuminazione artificiale (sono obbligati ad allontanarsi sempre di più dai grandi centri urbani per trovare luoghi adatti all’osservazione);  
6. al risparmio energetico - da studi effettuati emerge che si può risparmiare in misura notevole evitando di inviare luce diretta o riflessa verso il cielo, evitando un notevole spreco energetico;
7. alla sicurezza della circolazione - l’uso di fari, di pubblicità luminose, di sorgenti luminose con forte intensità può causare distrazioni e abbagliamenti dei conducenti di veicoli con rischi per la circolazione.

Inquinamento luminoso: Link di riferimento

Segnaliamo i link di alcuni enti e associazioni che trattano l’inquinamento luminoso. L’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (Arpav) ha realizzato un opuscolo divulgativo (scaricabile da suo sito) che tratta il tema dell' inquinamento luminoso con descrizione del fenomeno delle iniziative intraprese a tutti i livelli per il suo contenimento sia per la parte tecnica che per quella legislativa. Architettura Ecosostenibile è un sito che si occupa anche d’inquinamento luminoso e in particolare di conseguenze negative dovute a questo fenomeno, i danni economici da questo provocati, la crescita del fenomeno nel nostro paese e la normativa attuale. Il sito Inquinamento Luminoso in Italia analizza il fenomeno e descrive alcune modalità per contenere al meglio i danni che può provocare sia all'ambiente che all'uomo.

Inquinamento luminoso: Come ridurlo
Per evitare o comunque contenere gli effetti negativi prodotti dall’inquinamento luminoso  è necessario porre grande attenzione nella progettazione e realizzazione degli impianti d’illuminazione facendo in modo che la luce non si disperda verso l’alto e che sia regolata in modo da non essere eccessiva rispetto al fabbisogno. Moderare l’inquinamento luminoso non significa soltanto "spegnere l’illuminazione” ma tendere a illuminare in modo razionale non apportando danni all’uomo e all’ambiente circostante, così da avere anche un rilevante risparmio energetico. Conformarsi a quanto detto non è difficile perché a fronte di un modesto investimento iniziale si possono avere importanti benefici economici e ambientali che si protrarranno nel tempo. L’inquinamento luminoso al contrario delle altre problematiche ambientali è facilmente risolvibile, utilizzando le attuali tecnologie, che sono in grado di limitare il problema e di permettere un forte risparmio di energia. Per raggiungere questo obiettivo si possono mettere in campo delle misure per  contenere l’inquinamento luminoso tra cui citiamo le seguenti:
limitazione dell’eccessiva illuminazione quando questa non risulti indispensabile, che va realizzata restando ai minimi livelli di garanzia per la sicurezza;
abbassamento dei livelli di luminanza e illuminamento degli impianti (o addirittura lo spegnimento) in orari che lo possano permettere senza arrecare danno o rischio per gli operatori;
riduzione al minimo della dispersione diretta di luce da parte degli apparecchi di illuminazione al di fuori delle zone da illuminare.
Un esempio di contenimento dell’inquinamento luminoso può essere quello consistente in una modifica dell’illuminazione pubblica con la sostituzione delle lampade attualmente in uso con altre aventi la parte superiore parzialmente schermata; provvedimento che può essere attuato velocemente, con interventi sempilici e che richiede un impegno di spesa molto contenuto.

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