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Olio usato

Raccolta e recupero dell’olio vegetale usato

Articolo aggiornato il 11-10-2018

In Italia per ogni abitante vengono prodotti circa 5 kg di olio vegetale usato all'anno, in totale circa 280.000 tonnellate; consideriamo che queste sostanze sono rifiuti che, se non correttamente gestite, sono in grado di provocare gravi danni all’ambiente. Vediamo come gestire correttamente questo tipo di rifiuto e le aziende o consorzi che si occupano di questa tematica.
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Olio usato
L'olio vegetale esausto, ovvero quello non più idoneo ad essere usato nell'alimentazione dell'uomo, è un rifiuto che se disperso non correttamente può essere causa di pericolo per la salute e l'ambiente; mentre se correttamente recuperato può essere una valida e utile risorsa. Per olio vegetale usato intendiamo la parte residuale dell’olio che rimane dopo la frittura degli alimenti, in questa fase l’olio vegetale raggiunge elevate temperature modificando la sua originaria struttura e formando per ossidazione (reazione chimica per la quale una sostanza o un elemento si combina con l’ossigeno) residui solidi e composti inquinanti secondari di decomposizione sia volatili (che si perdono in aria durante il processo di frittura) e non volatili (derivanti dalla carbonizzazione dei residui alimentari che si raccolgono nell’olio).
Casi in cui questa sostanza di risulta è in grado di provocare danni:
1. quando penetra nel sottosuolo si posa intorno alle particelle di terra in uno strato sottilissimo che impedisce la diffusione dell’ossigeno ed il passaggio di luce, non permettendo di conseguenza alle piante l’acquisizione di sostanze nutritive;
2. se riesce e raggiungere pozzi di acqua potabile, posti anche a notevole distanza, ne inibisce l’uso (è sufficiente che un litro di olio usato si mescoli a un milione di litri di acqua per renderla non potabile e sgradevole al gusto);
3. mentre se arriva in uno specchio d’acqua superficiale (bacino, lago o stagno) può formare una finissima pellicola impermeabile che non permette l’ossigenazione con conseguenze facilmente immaginabili per la flora e per la fauna presenti in queste acque; basti pensare che 1 kg di olio usato basta a rivestire una superficie di circa 1.000 metri quadri.
L’olio vegetale usato è prodotto principalmente in tre settori fondamentali che sono:
a) ristorazione per il 20%
b) industria per il 30%
c) utilizzi domestici per il 50%.
Alla luce delle percentuali sopra esposte si evince che la quantità più importante di olio vegetale esausto è prodotta dalle utenze domestiche e per questo risulta fondamentale fare opera di coinvolgimento verso tutti i cittadini al fine di effettuare una corretta gestione di questo tipo di rifiuto evitando la sua dispersione nell’ambiente. Si rileva che 1kg di olio vegetale usato si ottengono 0,8 kg di base lubrificante rigenerata che comporta un importante risparmio energetico, che ci permette di risparmiare l’uso di olio minerale sintetico proveniente da prodotti petroliferi.

Olio usato: Siti web di consorzi e aziende
Segnaliamo i link di consorzi e/o aziende che si occupano della raccolta e della gestione dell’olio vegetale usato. Il Conoe (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali e animali esausti) ha la funzione di assicurare su tutto il territorio Nazionale il trasporto, lo stoccaggio, il trattamento e il recupero della filiera oli e grassi esausti (Codice CER 200125) con l’obiettivo di tutela dell’ambiente, della salute pubblica e di abbassare la dispersione degli oli nell’ambiente influendo positivamente sull’inquinamento; ha sede legale a Roma e sede operativa a Milano. A.R.O.E. Associazione nazionale italiana delle aziende di Recupero degli Oli e grassi vegetali e animali esausti, è formata dalle più importanti aziende di recupero italiane, riunisce uno dei quattro settori che compongono il consorzio nazionale degli oli esausti C.O.N.O.E. ovvero il comparto del recupero. Le aziende associate rappresentano altresì una filiera integrata sia per l'auto raccolta del rifiuto olio esausto alimentare, che per il suo recupero in materia seconda, esaltandone le caratteristiche chimico qualitative del prodotto nei vari settori delle attività industriali. La Eco-Rec ha sede a Montescudaio (PI) e rivolge la sua attività allo smaltimento dei rifiuti speciali; opera soprattutto nell’Italia centrale; smaltisce anche rifiuti  speciali assimilabili all'urbano, ma è specializzata  nella raccolta e nello smaltimento degli oli vegetali esausti di frittura da ristoranti, campeggi, alberghi, e altro e i rifiuti (in particolare oli esausti di motori endotermici) provenienti da officine, cantieri navali, carrozzerie. Inoltre è in grado di offrire consulenza sulle corrette procedure per lo stoccaggio dei rifiuti e fornire assistenza per gli adempimenti previsti dalle norme.

Olio usato: Raccolta e utilizzo
Al pari di molti altri rifiuti anche l’olio vegetale usato può divenire una fonte energetica dopo aver subito adeguati processi industriali di rigenerazione. Un corretto sistema di raccolta olio usato e di trattamento (svolto da aziende raccoglitrici autorizzate) dello stesso ne consente il riutilizzo (risparmiando l’uso di oli vergini) in certi processi industriali. Da un processo di rigenerazione, di oli e i grassi animali e vegetali esausti, si arriva ad avere una materia prima riutilizzabile come base per diversi prodotti come:
- il biodiesel, che è un carburante da fonti rinnovabili per autotrazione;
- lubrificanti, da usare per mezzi e macchine impiegati nell’agricoltura;
- emulsionante, per asfalti e bitumi stradali;
- grassi per concia, mastici, compost, distaccanti per casseforme di cemento, inchiostri da stampa e saponi industriali.
Attualmente circa il 50% dell’olio esausto raccolto viene recuperato e rigenerato per la produzione di biodiesel.
L'Eni in particolare si è impegnata nello sviluppo di prodotti sostenibili tra cui quelli derivanti da materie prime e da rifiuti urbani alimentando la bioraffineria di Venezia, in funzione dal 2014 (entro il 2018 partirà anche quella di Gela), sito in cui l'olio vegetale esausto viene trasformato in biocarburante di alta qualità con un contenuto pari al 15% di prodotto rinnovabile e attualmente disponibile nelle stazioni di servizio della società.

Olio usato: Vantaggi

Si possono ottenere diversi benefici sia economici che commerciali non disperdendo l'olio nelle fognature cittadine; tra questi facciamo rilevare i seguenti:
1. per le utenze domestiche l’olio disperso nelle condutture può causare l’occlusione delle stesse con interventi pesanti dal punto di vista economico;
2. per gli enti locali e i gestori delle reti fognarie e della depurazione i depuratori e le stazioni di sollevamento delle acque subiscono l’arrivo di sostanze oleose che ne diminuiscono l’ottimale funzionamento e aumentano nel contempo le spese per la manutenzione;
3. per gli ecosistemi l’olio usato danneggia la flora e la fauna presenti;
4. per il risparmio l’olio esausto raccolto dopo il trattamento di rigenerazione è usato per produrre biocarburanti, lubrificanti, mastici, collanti, saponi industriali oppure usato come combustibile negli impianti di cogenerazione per produrre energia elettrica e termica.

Olio usato: Nota
Fino ad oggi non è stato risolto il problema, se non in casi abbastanza limitati, della presenza di un servizio di recupero comunale per l’olio esausto di origine domestica; di conseguenza i cittadini nella maggior parte dei casi scaricano il rifiuto nelle condotte idrauliche domestiche con il conseguente inquinamento delle acque e del suolo, affaticamento dei depuratori e dispersione nell’ambiente di materiale di risulta; che invece si può trasformare in combustibile.
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