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Raccolta rifiuti

Raccolta rifiuti e Rapporto Ispra

Articolo aggiornato il 11-06-2018

Una delle tematiche più attuali riguarda la raccolta rifiuti, che è una fase importante per raggiungere una corretta gestione del ciclo dei rifiuti. Sull'argomento l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha presentato il “Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2017”, nel quale ci sono numerosi e interessanti dati che riguardano la raccolta rifiuti in Italia (produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani, sistema di gestione dei rifiuti di imballaggio).
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Raccolta rifiuti
I rifiuti solidi urbani (R.S.U.) sono quei rifiuti che vengono raccolti in modo indifferenziato e sono quindi destinati allo smaltimento in discarica o in un inceneritore. Vediamo cosa rientra e cosa non rientra in questa categoria.
♦ Si possono conferire negli appositi cassonetti i seguenti materiali:
⇒ Scarti di cucina (ove non presente la raccolta differenziata).
⇒ Piccoli imballaggi di materiale vario (plastica, legno, carta accoppiata ad altre sostanze), cassette di plastica.
⇒ Carta sporca.
⇒ Cocci di ceramica e porcellana (piatti, tazze, ecc.), piccoli oggetti di uso domestico inservibili.
⇒ Stoviglie e bicchieri di plastica e vasetti dello yogurt, sottovasi, borse plastica, polistirolo, materiali in plastica eccetto contenitori per liquidi.
⇒  Pannolini.
⇒  Cosmetici.
⇒ Siringhe e aghi con ago protetto.
⇒ Cartucce per inchiostro, toner.
♦ Non si possono conferire invece i seguenti materiali:
⇒  Oggetti voluminosi.
⇒  Rifiuti vegetali.
⇒  Rifiuti riciclabili (vanno negli appositi contenitori di vetro, alluminio, carta, plastica).
⇒  Metalli.
⇒  Rifiuti speciali provenienti da attività produttive.
⇒  Contenitori con il simbolo teschio e/o fiamma.

Raccolta Rifiuti urbani: Rapporto Ispra 2017
L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha presentato  il "Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2017" che fornisce i dati, aggiornati all’anno 2016, sulla produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggio, compreso l’import/export, a livello nazionale, regionale e provinciale. Riporta, inoltre, le informazioni sul monitoraggio dell’ISPRA sui costi dei servizi di igiene urbana e sull’applicazione del sistema tariffario. Infine, presenta una ricognizione dello stato di attuazione della pianificazione territoriale aggiornata all’anno 2017.
Troviamo nel rapporto che in Italia la quantità di rifiuti urbani prodotti si attesta a 30,1 milioni di tonnellate, con un aumento rispetto al 2015 del 2% (+590 mila tonnellate circa). Nel 2016 la produzione nazionale dei rifiuti urbani (RU) è pari a 30,1 milioni di tonnellate, segnalando un aumento di circa il 2% rispetto all'anno precedente (+590 mila tonnellate). Inoltre, nell'ultimo anno si riscontra un'inversione di tendenza rispetto al periodo 2011-2015, nel quale si era rilevata una diminuzione enlla produzione dei rifiuti urbani totali. La produzione procapite raggiunge i 497 Kg abitante per anno (491 chilogrammi), con un incremento percentuale, negli ultimi due anni del 2,1%.
Sempre nel 2016, la produzione dei rifiuti urbani cresce in tutte le macroaree geografiche, con un aumento percentuale più rilevante nel Nord Italia (+3,2%) e più contenuta nel Mezzogiorno (+1,1%) e nel Centro (+0,9%) . In valore assoluto il quantitativo di RU prodotti nel 2016 è pari a quasi 14,2 milioni di tonnellate al Nord, 6,6 milioni di tonnellate al Centro e circa 9,4 milioni di tonnellate al Sud. La produzione pro capite (Tabella 2.2) si attesta al Nord a 510 kg per abitante per anno (16 kg in più rispetto al 2015), al Centro a 548 kg per abitante per anno (5 kg per abitante per abitante in più rispetto al precedente anno) e al Sud a 450 kg per abitante per anno (+6 kg per abitante). Nel 2016, la percentuale di raccolta differenziata (RD), determinata secondo la metodologia prevista dal DM 26 maggio 2016, è pari al 52,5% della produzione nazionale, con una crescita di 5 punti rispetto alla percentuale del 2015, calcolata secondo la precedente metodologia (47,5%). In valore assoluto, la raccolta differenziata si attesta a circa 15,8 milioni di tonnellate, con una crescita di 1,8 milioni di tonnellate (+12,8%) rispetto al 2015. Il dato di raccolta differenziata ricomprende, laddove disponibili, i quantitativi di rifiuti organici destinati a compostaggio domestico, pari, nel 2016, ad oltre 220 mila tonnellate. Nel Nord, la raccolta differenziata si colloca a circa 9,1 milioni di tonnellate, nel Sud a 3,5 milioni di tonnellate e nel Centro a 3,2 milioni di tonnellate. La raccolta pro capite è pari, su scala nazionale, a 261 kg per abitante per anno, con valori di 328 kg per abitante per anno nel Nord (+38 kg per abitante per anno rispetto al 2015), 266 kg per abitante per anno nel Centro (quasi 29 kg per abitante per anno di crescita) e 169 kg per abitante per anno nel Sud (+20 kg per abitante per anno). Con riferimento al quinquennio 2012-2016, si rileva un incremento di 74 kg per abitante per anno nelle regioni del centro Italia, di 62 kg per abitante per anno in quelle del Nord e di 46 kg per abitante nel Sud. Su scala nazionale la raccolta differenziata pro capite fa segnare, nel quinquennio, una crescita di 59 kg per abitante per anno. La ripartizione del quantitativo avviato a riciclaggio per frazione merceologica  mostra che il 41,2% è costituito dalla frazione organica e il 25,2% da carta e cartone. Il vetro rappresenta il 15,6% del totale riciclato, la plastica quasi il 6,8% e il legno il 6% circa.
ea Geografica Raccolta Differenziata NORD 56.68 CENTRO 40.82 SUD 31.26 ITALIA  
Per la raccolta differenziata rifiuti viene evidenziato che il Veneto si conferma la regione con la più alta percentuale di raccolta differenziata (73%), seguito dal Trentino Alto Adige con il 70,5%, dalla Lombardia con il 68% e dal Friuli Venezia Giulia con il 67%.  Conferma per Treviso  come  provincia più virtuosa (88%), seguita da Mantova (86,4%), Pordenone (82,3) e Belluno (80,4%). Intorno al 75% di raccolta  si collocano le province di Cremona, Vicenza , Varese, Trento e Parma. Agli ultimi posti troviamo tre province della Sicilia: Siracusa (9,3%), Palermo (10,4%) ed Enna (11%).
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