CERCA
Collegamenti sponsorizzati

Rifiuti speciali

Rifiuti speciali: Individuazione e classificazione

Articolo aggiornato il 21-01-2013

I rifiuti speciali non provengono solo dall’industria produttiva ma anche dalle nostre abitazioni, alcuni di questi sono anche rifiuti pericolosi come: medicinali, pile, vernici, acidi, disinfettanti e fitofarmaci, batterie della auto, che per la loro pericolosità non devono essere gettati nei cassonetti o abbandonati nell'ambiente. Trattiamo la normativa, la classificazione, gli oneri previsti dalla norma per i produttori e i detentori, i siti di associazioni e aziende che se ne occupano.
Rifiuti speciali: Individuazione e classificazione Collegamenti sponsorizzati

Rifiuti speciali

Nell'Unione Europea è in costante aumento la produzione di rifiuti speciali ed in particolare dei rifiuti pericolosi, con un trend che si prevede in aumento fino al 2020; questo è un grave problema economico e ambientale. A tale proposito per quanto riguarda i rifiuti elettronici ed elettrici prodotti in Europa solo un terzo è smaltito nel rispetto della vigente normativa comunitaria, mentre degli altri due terzi non si conosce la destinazione. Per quanto risulta attualmente sembra che si facciano esportazioni di rifiuti speciali pericolosi in paesi africani e in Cina, evitando le norme comunitarie per la gestione e lo smaltimento rifiuti pericolosi, adoperando lavoratori a basso costo e sfruttando normative meno restrittive. La normativa definisce rifiuto “qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell’allegato A alla parte quarta del D.Lgs.152 del 03/04/06 e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”. Sono considerati rifiuti speciali tutti i rifiuti provenienti da attività produttive, indipendentemente dalla loro pericolosità e qualità merceologica. A seconda della loro merceologia possono essere:
- "assimilabili agli urbani", e quindi smaltiti in impianti destinati anche agli R.S.U;
- "tossico-nocivi", e quindi destinati al trattamento in appositi impianti;
- "inerti o putrescibili", destinati al trattamento in impianti di compostaggio.
Attenersi a quanto disposto dalla vigente normativa in tema di rifiuti speciali oltre ad essere un obbligo sancito dalla legge è un comportamento corretto se vogliamo rispettare l’ambiente che ci circonda senza inquinarlo ulteriormente; comportarsi in modo rispettoso verso l’ambiente significa anche avere un ritorno economico per le aziende che si occupano di produrre beni e servizi, in quanto i clienti sono sempre più attenti a scegliere prodotti e servizi ecocompatibili.

Rifiuti speciali: Normativa 
La norma di riferimento in tema di rifiuti, per quanto concerne il nostro paese, è il D.Lgs. n.152 /06  (“Norme in materia ambientale” detto anche "Testo Unico Ambientale”) e successive modifiche e integrazioni; vi sono inoltre disposizioni particolari per la gestione di determinate categorie di rifiuti come il D.P.R. n. 254/2003  “Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell'art. 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179” e il “D.Lgs. n.151/2005 Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti".

Rifiuti speciali: Link rilevanti
Segnaliamo alcuni link di Associazioni/Enti/Aziende che si interessano dei rifiuti speciali compresi i rifiuti pericolosi. ANSIG (Associazione nazionale servizi integrati globali per i gestori di rifiuti speciali), che riunisce le aziende sulle quali incombe l’obbligo di adeguamento alle normative inerenti la gestione la produzione/trasporto/smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non, operanti in qualsiasi settore; inoltre organizza una serie di incontri di discussione sulla corretta “gestione dei rifiuti speciali” per enti pubblici, aziende ospedaliere, agricoltori, industrie, professionisti, piccoli imprenditori, commercianti e artigiani. Sul tema dei rifiuti l'ARPAV FVG svolge attività di diversi tipi: supporto tecnico, monitoraggio, controllo (discariche, depositi incontrollati, terre da scavo), coordinamento e gestione delle banche dati sui rifiuti; inoltre si occupa dei rifiuti speciali e dei rifiuti pericolosi e tiene sotto controllo lo smaltimento rifiuti speciali. Europa sito comunitario che si occupa della legislazione europea e per i rifiuti speciali mette a disposizione la Direttiva91/689/CEE  che stabilisce un quadro per la gestione, il recupero e lo smaltimento corretto dei rifiuti considerati come pericolosi. Centro Risorse si occupa dello stoccaggio e smaltimento rifiuti industriali e in particolare è in grado di stoccare e trattare in maniera ecologicamente corretta ogni tipologia di rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi provenienti da attività industriali.

Rifiuti speciali: Classificazione
Facendo riferimento alle norme attualmente in vigore e in particolare al D.Lgs.152/06 i rifiuti possono essere classificati:
a) secondo l’origine come:
   - Rifiuti urbani
   - Rifiuti speciali
b) secondo le caratteristiche di pericolosità come:
   - Rifiuti pericolosi
   - Rifiuti non pericolosi.
Ogni rifiuto è identificato da un codice a sei cifre, ed è possibile trovarlo nell’elenco dei codici identificativi denominato CER 2002  (Catalogo europeo dei rifiuti) e allegato alla parte quarta del D.Lgs. 152/06. I rifiuti speciali vengono stabiliti dal comma 3 dell’articolo 184 del D.lgs. 152/06 che definisce rifiuti speciali:
a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali;
b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonche' i rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall'articolo 186;
c) i rifiuti da lavorazioni industriali, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 185, comma 1, lettera i);
d) i rifiuti da lavorazioni artigianali;
e) i rifiuti da attività commerciali;
f) i rifiuti da attività di servizio;
g) i rifiuti dell'attività di recupero e smaltimento rifiuti;
h) i fanghi prodotti da potabilizzazione e trattamenti delle acque, dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi;
i) i rifiuti derivanti da attività sanitarie;
l) i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti;
m) i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti;
n) il combustibile derivato da rifiuti;
o) i rifiuti derivati dalle attività di selezione meccanica dei rifiuti solidi urbani.

Rifiuti speciali: Pericolosi e non pericolosi
L’art. 184, comma 5 il D.Lgs. 152/06 definisce rifiuti pericolosi quelli non domestici indicati espressamente come tali, con apposito asterisco, nell'elenco di cui all'Allegato D alla parte quarta del presente decreto, sulla base degli Allegati G, H e I alla medesima parte quarta (contrassegnati da apposito asterisco nell’elenco CER2002). In questo elenco alcune tipologie di rifiuti sono classificate come pericolose o non pericolose fin dall’origine, mentre per altre la pericolosità dipende dalla concentrazione di sostanze pericolose e/o metalli pesanti presenti nel rifiuto. S’intende come sostanza pericolosa qualunque sostanza classificata come pericolosa ai sensi della direttiva 67/548/CEE e successive modifiche. Tra le sostanze che possono essere presenti tra i rifiuti pericolosi e che sono altamente inquinanti troviamo i “metalli pesanti”: antimonio, arsenico, cadmio, cromo esavalente, rame, piombo, mercurio, nichel, selenio, tellurio, tallio e stagno. I metalli pesanti si possono trovare nei rifiuti sia allo stato puro che in combinazione con altri elementi nei composti chimici. Vengono considerati rifiuti pericolosi i sottoprodotti tossici dell’industria, dell’agricoltura, dei sistemi di depurazione urbani, dell’edilizia, dei garage per veicoli, di laboratori, ospedali e altre industrie. I rifiuti speciali si possono presentare sotto forma solida, liquida o di liquame, e possono e contenere sostanze chimiche, metalli pesanti, radiazioni, patogeni pericolosi e altre tossine. Rifiuti speciali pericolosi vi possono essere anche nelle abitazioni come: componenti elettronici di personal computer o elettrodomestici dismessi, batterie esauste, rimanenze di vernici e altro. I rifiuti speciali pericolosi sono materiali presenti dappertutto vedi: sottoterra, lungo i corsi d’acqua, nelle falde acquifere e nelle acque di esondazione, e possono compromettere pesantemente la salute degli uomini, degli animali e delle piante. Vediamo per esempio il mercurio che è un elemento che si accumula nell’ambiente e non tende a degradare, in particolare è contenuto nei pesci che vivono in ambienti marini inquinati, che se ingeriti da uomini o animali sono in grado di provocare gravi danni alla salute.

Rifiuti speciali: Oneri dei produttori e detentori
Il Testo unico ambientale all’art.188 prevede oneri a carico dei produttori e dei detentori di rifiuti, che riportiamo integralmente.
- Art.188 del D.lgs 152/06.
1. Gli oneri relativi alle attività di smaltimento sono a carico del detentore che consegna i rifiuti ad un raccoglitore autorizzato o ad un soggetto che effettua le operazioni di smaltimento, nonche' dei precedenti detentori o del produttore dei rifiuti.
2. Il produttore o detentore dei rifiuti speciali assolve i propri obblighi con le seguenti priorità:
  a) autosmaltimento dei rifiuti;
  b) conferimento dei rifiuti a terzi autorizzati ai sensi delle disposizioni vigenti;
  c) conferimento dei rifiuti ai soggetti che gestiscono il servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani, con i quali sia stata stipulata apposita convenzione;
  d) utilizzazione del trasporto ferroviario di rifiuti pericolosi per distanze superiori a 350 km e quantità eccedenti le venticinque tonnellate;
  e) esportazione dei rifiuti con le modalità previste dall'articolo 194.
3. La responsabilità del detentore per il corretto recupero o smaltimento dei rifiuti e' esclusa:
  a) in caso di conferimento dei rifiuti al servizio pubblico di raccolta;
  b) in caso di conferimento dei rifiuti a soggetti autorizzati alle attività di recupero o di smaltimento, a condizione che il detentore abbia ricevuto il formulario di cui all'articolo 193   controfirmato e datato in arrivo dal destinatario entro tre mesi dalla data di conferimento dei rifiuti al trasportatore, ovvero alla scadenza del predetto termine abbia provveduto a dare comunicazione alla provincia della mancata ricezione del formulario. Per le spedizioni transfrontaliere di rifiuti tale termine e' elevato a sei mesi e la comunicazione e' effettuata alla regione.
4. Nel caso di conferimento di rifiuti a soggetti autorizzati alle operazioni di raggruppamento, ricondizionamento e deposito preliminare, indicate rispettivamente ai punti D 13, D 14, D 15 dell'Allegato B alla parte quarta del presente decreto, la responsabilità dei produttori dei rifiuti per il corretto smaltimento è esclusa a condizione che questi ultimi, oltre al formulario di trasporto di cui al comma 3, lettera b), abbiano ricevuto il certificato di avvenuto smaltimento rilasciato dal titolare dell'impianto che effettua le operazioni di cui ai punti da D 1 a D 12 del citato Allegato B. Le relative modalità di attuazione sono definite con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio che dovrà anche determinare le responsabilità da attribuire all'intermediario dei rifiuti.

Stampa, invia via email, segnala nei tuoi social network
OkNotizie



Lascia un commento su questa pagina:

Inserisci le due parole che trovi nel box sottostante:

Collegamenti sponsorizzati

Argomenti Correlati

Rifiuti

I rifiuti prodotti dalla vostra azienda o attività lavorativa devono essere ...

Bonifica amianto

La bonifica amianto è necessaria se all'interno della vostra ...

Raccolta differenziata

La raccolta differenziata che cosa è? Si definisce raccolta differenziata il ...

Smaltimento

Lo smaltimento rifiuti è un'attività da effettuare nel caso siano presenti ...


Cerca nella tua Regione
Cerca nella tua Provincia
Collegamenti sponsorizzati





Questo sito fa uso di cookie anche di terze parti. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni.
Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Leggi informativa

Chiudi e accetta
Scarica gratis il video 'Trovare clienti su internet'