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Smaltire amianto
Rimozione/Smaltimento amianto
Articolo aggiornato il 12-05-2017Dovete rimuovere e smaltire amianto? Per farlo è necessario ricorrere a imprese specializzate che operano nel settore, inoltre bisogna mettere in campo tutte le cautele del caso perchè c’è la possibilità di incorrere in sanzioni molto rilevanti ed esporre gli operatori e l’ambiente circostante a notevoli rischi. Nell’articolo vengono segnalati i link di aziende che si occupano della rimozione amianto e del suo recupero.

Smaltire amianto
L’amianto o asbesto è un materiale, formato da silicati a struttura cristallina e fibrosa, molto diffuso in natura che è stato spesso adoperato nel recente passato per alcune sue caratteristiche quali: la resistenza alle sollecitazioni meccaniche e al calore, la facile lavorabilità, la rilevante resistenza agli agenti chimici, la notevole leggerezza; inoltre la sua particolare struttura fibrosa lo rende adatto alla produzione di abiti da lavoro e tessuti da arredamento resistenti al fuoco. Il cemento-amianto, comunemente conosciuto come "eternit", può provocare danni alla salute per coloro che sono soggetti alla sua esposizione professionale, ambientale e domestica. Si può trovare nelle nostre abitazioni sotto forma di: pannelli per coperture o pareti divisorie; serbatoi per la raccolta dell’acqua; tubi e canne fumarie; pavimentazioni in linoleum. L’amianto è stato molto utilizzato per coibentare e isolare pareti di edifici e fabbriche. Se l'amianto è compatto (con fibre ben coese tra di loro in una matrice fissata, resistente e solida) non è deteriorato e non presenta abrasioni, le sue fibre non si liberano con facilità e quindi non vi sono rischi per la salute, al contrario se l'amianto è friabile (facilmente sbriciolabile o in polvere) sussiste il rischio di inalarne le fibre; questo comporta un grave rischio per la salute, per cui la Legge 257/92 s.m.i., ne ha disposto la completa dismissione. L'amianto si presenta in fibre molto sottili da 0,5 micron e se respirato può provocare: "asbestosi" che è un processo degenerativo polmonare, che determina nel tempo un’insufficienza respiratoria gravissima, tumori al polmone (carcinoma polmonare) e alla pleura (mesotelioma); queste malattie possono manifestarsi anche a trenta anni dal contatto. I tumori provocati dall'amianto hanno una bassa percentuale di sopravvivenza per i lavoratori che ne sono colpiti; ma non solo i lavoratori esposti all’amianto possono essere soggetti a questi rischi, anche i loro familiari possono avere gli stessi problemi come nel caso delle mogli che hanno lavato indumenti da lavoro dei loro mariti esposti al rischio amianto che in diversi casi sono state colpite da questi tumori. Nella maggior parte dei casi i soggetti che hanno subito queste gravi malattie sono i lavoratori delle industrie estrattive e di trasformazione dell'asbesto, minerale di base dal quale si ottiene l'amianto. Il Parlamento Europeo ha stabilito quest'anno che l'amianto, di qualsiasi tipo, ancora presente in edifici usati per abitazioni, per la produzione industriale e in ambito del commercio e dei servizi deve essere smaltito entro 2028.
Smaltire amianto: Link di riferimento
Segnaliamo i link di alcune aziende che si occupano di bonificare e smaltire amianto. Il Servizio Tecnico della Regione Abruzzo tra le sue attività è particolarmente attento al discorso "amianto" e si è adoperato per sanare delle situazioni a rischio sul territorio di sua competenza promuovendo l’attività di messa in sicurezza dei fabbricati contenenti amianto; propone inoltre una guida informativa, un piano di sicurezza tipo e un suo portale ambientale in cui viene trattata la rimozione amianto in piccoli quantitativi. Info Amianto è un portale che propone utili informazioni sull’amianto/eternit, e tratta a 360° le problematiche relative con: la chimica, le varie tipologie e le leggi sullo smaltimento amianto. Sai (Servizi ambientali Italia) si occupa della rimozione e smaltimento amianto e eternit, indagini ambientali e mappatura dell'amianto. Ecotras è un’azienda che si occupa della rimozione dell'amianto e della bonifica dei siti contaminati. Ha sede in Sicilia (Caltanissetta) e opera in tutta Italia.
Smaltire amianto: Metodi di bonifica
La bonifica amianto si effettua nella maggior parte dei casi in tre modalità diverse:
1) incapsulamento: nel caso in cui si utilizzino prodotti penetranti e/o ricoprenti che incorporano le fibre di amianto;
2) confinamento: quando si colloca una barriera a tenuta che separi l'amianto dalle zone dell’immobile in cui vi è presenza umana;
3) rimozione: da mettere in atto quando non è possibile o conveniente effettuare le precedenti operazioni.
Smaltire amianto: Rimozione
La messa al bando dell’amianto ha determinato la necessità per aziende e cittadini di effettuare lo smaltimento eternit e ha imposto di farlo nella maniera più appropriata senza provocare rischi per la salute delle persone; adottando le più recenti tecnologie possiamo effettuare un vero e proprio "recupero amianto" prima dell'invio ai siti di conferimento. Di per sé la presenza di materiali contenenti amianto (MCA) in una costruzione non espone coloro che vi abitano o vi lavorano ad un rischio per la loro salute. I MCA sono pericolosi soltanto se le loro fibre disperse in aria vengono respirate. Quando l’amianto è segregato all'interno di muri e/o pareti degli edifici, anche per lunghi periodi, non subisce modificazioni importanti che possano determinare un rilascio di fibre; ciò può avvenire solo in caso di danneggiamento o deterioramento del manufatto. Si consiglia di effettuare la rimozione amianto nel caso in cui questo non conserva la sua integrità di origine, ovvero nel momento in cui si evidenziano delle abrasioni che permettono di scorgere le fibre contenute all'interno. La vigente normativa prevede delle particolari procedure per lo smaltimento amianto; quest’ultima attività va espletata da imprese che siano iscritte all’apposito Albo nazionale delle imprese esercenti servizi di smaltimento dei rifiuti. Il metodo da individuare per la bonifica amianto è legato soprattutto al suo stato di conservazione. Con la rimozione si toglie qualsiasi rischio di contaminazione presente e futura e si possono sostituire gli MCA con altri materiali privi d’amianto; bisogna però fare attenzione, durante l’opera di rimozione, di non contaminare l’ambiente con fibre aerosdisperse e di non esporre gli operatori che rimuovono questi materiali al rischio amianto; ciò può avvenire solo nel caso in cui non venga correttamente eseguito quanto stabilito dalla normativa. Deve essere tenuto in considerazione che è necessario evitare che le fibre di amianto vengano liberate in aria, prima che avvenga la movimentazione di MCA questi vanno bagnati con prodotti (colle o vernici) che non permettano alle fibre di amianto di separarsi dal cemento. I MCA non devono essere spezzati o frantumati, per questo vanno utilizzati trapani, martelli elettrici, frullini o similari. Inoltre vanno segregati in imballaggi non deteriorabili, e in caso di stoccaggio o deposito provvisorio vanno protetti con teli di plastica sigillati; vanno anche etichettati e inviati alle discariche autorizzate a smaltire amianto. E’ preferibile movimentare manualmente questi materiali, ove ciò non sia possibile e si debbano adoperare apposite attrezzature, queste devono essere dotate di sistemi di aspirazione. Gli operatori addetti a lavorazioni con presenza di amianto devono essere dotati e indossare gli appositi dispositivi di protezione individuale (mascherine, respiratori, tute usa e getta).
Smaltire amianto: Modalità di smaltimento
Il Decreto 29 luglio 2004, n. 248 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, ha emanato il Regolamento relativo alla determinazione e disciplina delle attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti amianto secondo quanto disposto dall'articolo 6, comma 4, della legge 27 marzo 1992, n. 257. In particolare per la gestione di rifiuti contenenti amianto dispone quanto segue:
1. Le operazioni di raccolta, trasporto, stoccaggio, trattamento e smaltimento finale dei rifiuti contenenti amianto sono sottoposte alle disposizioni di cui al d. lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 nonchè alla disciplina specifica relativa all'amianto.
2. Le modalità tecniche con cui effettuare il deposito temporaneo devono essere disciplinate nell'ambito del piano di lavoro e/o progetto di bonifica.
3. Durante il deposito temporaneo e lo stoccaggio, i rifiuti contenenti amianto devono essere opportunamente raccolti e depositati separatamente da altri rifiuti di diversa natura e nel caso si abbia formazione nello stesso luogo di diverse tipologie di rifiuti contenenti amianto, queste tipologie devono essere mantenute separate.
4. L'allontanamento dall'area di lavoro, l'utilizzo di rivestimenti incapsulanti e l'imballaggio deve avvenire adottando le disposizioni e precauzioni previste dai decreti del Ministero della sanità: 6 settembre 1994, 26 ottobre 1995 e 20 agosto 1999.
5. Le norme tecniche per l'iscrizione all'albo nella categoria 10 -bonifica dei beni contenenti amianto- sono quelle previste dalla Deliberazione del Comitato dell'Albo Nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti del 30 marzo 2004, n. 01.
6. Al trasporto di rifiuti contenenti amianto si applicano integralmente le disposizioni vigenti in materia di trasporto di rifiuti.
7. Come stabilito dalla Decisone del Consiglio delle Comunità Europee del 19 dicembre 2002, punto 2.3.3, e dal Decreto interministeriale 13 marzo 2003 recante criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, i RCA (rifiuti contenenti amianto) individuati con il codice 170605 (materiali da costruzione contenenti amianto) e costituiti , in particolare, da materiali edili contenenti amianto in matrici cementizie e resinoidi, possono essere smaltiti in discarica per rifiuti non pericolosi senza essere sottoposti prove.
8. I RCA che dopo il trattamento presentano un indice di rilascio (i.r.) maggiore/uguale a 0.6, sono da ritenersi parzialmente stabilizzati, pertanto, qualora non sottoposti ad ulteriore trattamento, vanno avviati a discariche per rifiuti pericolosi.
9. I RCA che dopo il trattamento presentano un i.r. inferiore a 0.6 sono da ritenersi stabilizzati e pertanto potranno essere smaltiti in discarica secondo quanto previsto dal d.lgs.13 gennaio 2003, n. 36 "Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti" e dal sopraccitato decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro della Salute, sentito il Ministro degli Affari Regionali, 13 marzo 2003 "Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica".
10. I materiali ottenuti da trattamenti di RCA che modificano completamente la struttura cristallochimica dell'amianto e nei quali sia provata, attraverso le prove di cui all'Allegato 3, l'assenza di amianto, sono di norma utilizzati come materia prima.
Smaltire amianto: Responsabilità e adempimenti
Le norme prevedono alcuni adempimenti che sono in capo a colui che produce il rifiuto amianto, ma anche chi lo trasporta e lo smaltisce. Tra questi il produttore deve effettuare: rilievo spettrofotometrico, certificato di analisi chimico-fisiche del MCA, compilazione del registro di carico e scarico, scelta della ditta specializzata alla rimozione, del trasportatore ed impianto autorizzato allo smaltimento, compilazione del piano di lavoro da presentare alla ASL per la preventiva autorizzazione (da rilasciare entro i 90 gg. dalla presentazione). La discarica rilascerà l'attestazione di avvenuto smaltimento, che il produttore consegnerà alla ASL che ha autorizzato la rimozione. Per rimuovere i MCA bisogna fare riferimento a quanto prevede il piano di lavoro autorizzato dalla ASL, le tecniche prevedono il rispetto alla salute degli addetti ai lavori dell'ambiente circostante (All. al DM 6/9/94):
1) Deve essere realizzata una idonea recinzione per l'isolamento dell'area nella quale viene effettuata la bonifica.
2) La zona deve essere sgombrata di qualsiasi mobile, attrezzatura, impianto mobile, gli impianti che non possono essere spostati devono essere adeguatamente coperti con fogli di plastica.
3) Deve essere disattivato e protetto qualsiasi impianto di aspirazione, ventilazione, riscaldamento.
4) La pavimentazione e le pareti dovranno essere coperti con più fogli di polietilene uniti tra di loro. 5) Deve essere predisposta una uscita di sicurezza, realizzata in modo tale da non compromettere l'isolamento dell'area di rimozione.
6) Deve essere realizzato un impianto di illuminazione (se necessario) di tipo stagno che successivamente verrà smaltito quale rifiuto contaminato da amianto.
7) Deve essere realizzato un sistema di aspirazione nella zona di rimozione dei MCA, con filtri di contenimento delle fibre aerodisperse, inoltre deve mettere sotto pressione l'area stessa onde evitare che si verifichino flussi d'aria dall'esterno all'interno; tale impianto deve restare in funzione 24 ore su 24.
8) Dovrà essere approntato un sistema di decontaminazione del personale composto da 4 zone: Locale di equipaggiamento, locale doccia, chiusa d'aria, spogliatoio incontaminato.
9) Collaudo degli impianti sopra descritti.
10) Informare il personale del lavoro da eseguire con tutti i rischi connessi, consegnando loro anche copia del piano di lavoro autorizzato dalla ASL.
11) Dotare il personale addetto dell'equipaggiamento di protezione previsto (maschere, tute, guanti).
12) Rispettare le procedure di movimentazione dei MCA previste dalle norme tecniche.
13) Bagnare il MCA con acqua (a bassa pressione) o con sigillanti a spruzzo (l'acqua di risulta deve essere smaltita presso idoneo impianto di trattamento).
14) Inizio della rimozione con attrezzi manuali che non compromettano la solidità delle superfici, evitando così di produrre fibre aerodisperse nell'ambiente di lavoro; si inizia con la rimozione grossolana dei MCA e successivamente con la rimozione dei materiali residui più friabili, applicando ulteriore materiale sigillante a spruzzo.
15) Imballaggio dei MCA effettuato con accorgimenti atti alla riduzione di pericolo di rotture accidentali durante la movimentazione ed il trasporto; il materiale deve essere contenuto in doppio imballaggio, il primo deve essere un sacco di adeguato spessore, il secondo un contenitore rigido o altro sacco, ogni sacco non deve eccedere i 30 kg di peso, e non deve essere riempito oltre i 2/3.
L’amianto o asbesto è un materiale, formato da silicati a struttura cristallina e fibrosa, molto diffuso in natura che è stato spesso adoperato nel recente passato per alcune sue caratteristiche quali: la resistenza alle sollecitazioni meccaniche e al calore, la facile lavorabilità, la rilevante resistenza agli agenti chimici, la notevole leggerezza; inoltre la sua particolare struttura fibrosa lo rende adatto alla produzione di abiti da lavoro e tessuti da arredamento resistenti al fuoco. Il cemento-amianto, comunemente conosciuto come "eternit", può provocare danni alla salute per coloro che sono soggetti alla sua esposizione professionale, ambientale e domestica. Si può trovare nelle nostre abitazioni sotto forma di: pannelli per coperture o pareti divisorie; serbatoi per la raccolta dell’acqua; tubi e canne fumarie; pavimentazioni in linoleum. L’amianto è stato molto utilizzato per coibentare e isolare pareti di edifici e fabbriche. Se l'amianto è compatto (con fibre ben coese tra di loro in una matrice fissata, resistente e solida) non è deteriorato e non presenta abrasioni, le sue fibre non si liberano con facilità e quindi non vi sono rischi per la salute, al contrario se l'amianto è friabile (facilmente sbriciolabile o in polvere) sussiste il rischio di inalarne le fibre; questo comporta un grave rischio per la salute, per cui la Legge 257/92 s.m.i., ne ha disposto la completa dismissione. L'amianto si presenta in fibre molto sottili da 0,5 micron e se respirato può provocare: "asbestosi" che è un processo degenerativo polmonare, che determina nel tempo un’insufficienza respiratoria gravissima, tumori al polmone (carcinoma polmonare) e alla pleura (mesotelioma); queste malattie possono manifestarsi anche a trenta anni dal contatto. I tumori provocati dall'amianto hanno una bassa percentuale di sopravvivenza per i lavoratori che ne sono colpiti; ma non solo i lavoratori esposti all’amianto possono essere soggetti a questi rischi, anche i loro familiari possono avere gli stessi problemi come nel caso delle mogli che hanno lavato indumenti da lavoro dei loro mariti esposti al rischio amianto che in diversi casi sono state colpite da questi tumori. Nella maggior parte dei casi i soggetti che hanno subito queste gravi malattie sono i lavoratori delle industrie estrattive e di trasformazione dell'asbesto, minerale di base dal quale si ottiene l'amianto. Il Parlamento Europeo ha stabilito quest'anno che l'amianto, di qualsiasi tipo, ancora presente in edifici usati per abitazioni, per la produzione industriale e in ambito del commercio e dei servizi deve essere smaltito entro 2028.
Smaltire amianto: Link di riferimento
Segnaliamo i link di alcune aziende che si occupano di bonificare e smaltire amianto. Il Servizio Tecnico della Regione Abruzzo tra le sue attività è particolarmente attento al discorso "amianto" e si è adoperato per sanare delle situazioni a rischio sul territorio di sua competenza promuovendo l’attività di messa in sicurezza dei fabbricati contenenti amianto; propone inoltre una guida informativa, un piano di sicurezza tipo e un suo portale ambientale in cui viene trattata la rimozione amianto in piccoli quantitativi. Info Amianto è un portale che propone utili informazioni sull’amianto/eternit, e tratta a 360° le problematiche relative con: la chimica, le varie tipologie e le leggi sullo smaltimento amianto. Sai (Servizi ambientali Italia) si occupa della rimozione e smaltimento amianto e eternit, indagini ambientali e mappatura dell'amianto. Ecotras è un’azienda che si occupa della rimozione dell'amianto e della bonifica dei siti contaminati. Ha sede in Sicilia (Caltanissetta) e opera in tutta Italia.
Smaltire amianto: Metodi di bonifica
La bonifica amianto si effettua nella maggior parte dei casi in tre modalità diverse:
1) incapsulamento: nel caso in cui si utilizzino prodotti penetranti e/o ricoprenti che incorporano le fibre di amianto;
2) confinamento: quando si colloca una barriera a tenuta che separi l'amianto dalle zone dell’immobile in cui vi è presenza umana;
3) rimozione: da mettere in atto quando non è possibile o conveniente effettuare le precedenti operazioni.
Smaltire amianto: Rimozione
La messa al bando dell’amianto ha determinato la necessità per aziende e cittadini di effettuare lo smaltimento eternit e ha imposto di farlo nella maniera più appropriata senza provocare rischi per la salute delle persone; adottando le più recenti tecnologie possiamo effettuare un vero e proprio "recupero amianto" prima dell'invio ai siti di conferimento. Di per sé la presenza di materiali contenenti amianto (MCA) in una costruzione non espone coloro che vi abitano o vi lavorano ad un rischio per la loro salute. I MCA sono pericolosi soltanto se le loro fibre disperse in aria vengono respirate. Quando l’amianto è segregato all'interno di muri e/o pareti degli edifici, anche per lunghi periodi, non subisce modificazioni importanti che possano determinare un rilascio di fibre; ciò può avvenire solo in caso di danneggiamento o deterioramento del manufatto. Si consiglia di effettuare la rimozione amianto nel caso in cui questo non conserva la sua integrità di origine, ovvero nel momento in cui si evidenziano delle abrasioni che permettono di scorgere le fibre contenute all'interno. La vigente normativa prevede delle particolari procedure per lo smaltimento amianto; quest’ultima attività va espletata da imprese che siano iscritte all’apposito Albo nazionale delle imprese esercenti servizi di smaltimento dei rifiuti. Il metodo da individuare per la bonifica amianto è legato soprattutto al suo stato di conservazione. Con la rimozione si toglie qualsiasi rischio di contaminazione presente e futura e si possono sostituire gli MCA con altri materiali privi d’amianto; bisogna però fare attenzione, durante l’opera di rimozione, di non contaminare l’ambiente con fibre aerosdisperse e di non esporre gli operatori che rimuovono questi materiali al rischio amianto; ciò può avvenire solo nel caso in cui non venga correttamente eseguito quanto stabilito dalla normativa. Deve essere tenuto in considerazione che è necessario evitare che le fibre di amianto vengano liberate in aria, prima che avvenga la movimentazione di MCA questi vanno bagnati con prodotti (colle o vernici) che non permettano alle fibre di amianto di separarsi dal cemento. I MCA non devono essere spezzati o frantumati, per questo vanno utilizzati trapani, martelli elettrici, frullini o similari. Inoltre vanno segregati in imballaggi non deteriorabili, e in caso di stoccaggio o deposito provvisorio vanno protetti con teli di plastica sigillati; vanno anche etichettati e inviati alle discariche autorizzate a smaltire amianto. E’ preferibile movimentare manualmente questi materiali, ove ciò non sia possibile e si debbano adoperare apposite attrezzature, queste devono essere dotate di sistemi di aspirazione. Gli operatori addetti a lavorazioni con presenza di amianto devono essere dotati e indossare gli appositi dispositivi di protezione individuale (mascherine, respiratori, tute usa e getta).
Smaltire amianto: Modalità di smaltimento
Il Decreto 29 luglio 2004, n. 248 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, ha emanato il Regolamento relativo alla determinazione e disciplina delle attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti amianto secondo quanto disposto dall'articolo 6, comma 4, della legge 27 marzo 1992, n. 257. In particolare per la gestione di rifiuti contenenti amianto dispone quanto segue:
1. Le operazioni di raccolta, trasporto, stoccaggio, trattamento e smaltimento finale dei rifiuti contenenti amianto sono sottoposte alle disposizioni di cui al d. lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 nonchè alla disciplina specifica relativa all'amianto.
2. Le modalità tecniche con cui effettuare il deposito temporaneo devono essere disciplinate nell'ambito del piano di lavoro e/o progetto di bonifica.
3. Durante il deposito temporaneo e lo stoccaggio, i rifiuti contenenti amianto devono essere opportunamente raccolti e depositati separatamente da altri rifiuti di diversa natura e nel caso si abbia formazione nello stesso luogo di diverse tipologie di rifiuti contenenti amianto, queste tipologie devono essere mantenute separate.
4. L'allontanamento dall'area di lavoro, l'utilizzo di rivestimenti incapsulanti e l'imballaggio deve avvenire adottando le disposizioni e precauzioni previste dai decreti del Ministero della sanità: 6 settembre 1994, 26 ottobre 1995 e 20 agosto 1999.
5. Le norme tecniche per l'iscrizione all'albo nella categoria 10 -bonifica dei beni contenenti amianto- sono quelle previste dalla Deliberazione del Comitato dell'Albo Nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti del 30 marzo 2004, n. 01.
6. Al trasporto di rifiuti contenenti amianto si applicano integralmente le disposizioni vigenti in materia di trasporto di rifiuti.
7. Come stabilito dalla Decisone del Consiglio delle Comunità Europee del 19 dicembre 2002, punto 2.3.3, e dal Decreto interministeriale 13 marzo 2003 recante criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, i RCA (rifiuti contenenti amianto) individuati con il codice 170605 (materiali da costruzione contenenti amianto) e costituiti , in particolare, da materiali edili contenenti amianto in matrici cementizie e resinoidi, possono essere smaltiti in discarica per rifiuti non pericolosi senza essere sottoposti prove.
8. I RCA che dopo il trattamento presentano un indice di rilascio (i.r.) maggiore/uguale a 0.6, sono da ritenersi parzialmente stabilizzati, pertanto, qualora non sottoposti ad ulteriore trattamento, vanno avviati a discariche per rifiuti pericolosi.
9. I RCA che dopo il trattamento presentano un i.r. inferiore a 0.6 sono da ritenersi stabilizzati e pertanto potranno essere smaltiti in discarica secondo quanto previsto dal d.lgs.13 gennaio 2003, n. 36 "Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti" e dal sopraccitato decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro della Salute, sentito il Ministro degli Affari Regionali, 13 marzo 2003 "Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica".
10. I materiali ottenuti da trattamenti di RCA che modificano completamente la struttura cristallochimica dell'amianto e nei quali sia provata, attraverso le prove di cui all'Allegato 3, l'assenza di amianto, sono di norma utilizzati come materia prima.
Smaltire amianto: Responsabilità e adempimenti
Le norme prevedono alcuni adempimenti che sono in capo a colui che produce il rifiuto amianto, ma anche chi lo trasporta e lo smaltisce. Tra questi il produttore deve effettuare: rilievo spettrofotometrico, certificato di analisi chimico-fisiche del MCA, compilazione del registro di carico e scarico, scelta della ditta specializzata alla rimozione, del trasportatore ed impianto autorizzato allo smaltimento, compilazione del piano di lavoro da presentare alla ASL per la preventiva autorizzazione (da rilasciare entro i 90 gg. dalla presentazione). La discarica rilascerà l'attestazione di avvenuto smaltimento, che il produttore consegnerà alla ASL che ha autorizzato la rimozione. Per rimuovere i MCA bisogna fare riferimento a quanto prevede il piano di lavoro autorizzato dalla ASL, le tecniche prevedono il rispetto alla salute degli addetti ai lavori dell'ambiente circostante (All. al DM 6/9/94):
1) Deve essere realizzata una idonea recinzione per l'isolamento dell'area nella quale viene effettuata la bonifica.
2) La zona deve essere sgombrata di qualsiasi mobile, attrezzatura, impianto mobile, gli impianti che non possono essere spostati devono essere adeguatamente coperti con fogli di plastica.
3) Deve essere disattivato e protetto qualsiasi impianto di aspirazione, ventilazione, riscaldamento.
4) La pavimentazione e le pareti dovranno essere coperti con più fogli di polietilene uniti tra di loro. 5) Deve essere predisposta una uscita di sicurezza, realizzata in modo tale da non compromettere l'isolamento dell'area di rimozione.
6) Deve essere realizzato un impianto di illuminazione (se necessario) di tipo stagno che successivamente verrà smaltito quale rifiuto contaminato da amianto.
7) Deve essere realizzato un sistema di aspirazione nella zona di rimozione dei MCA, con filtri di contenimento delle fibre aerodisperse, inoltre deve mettere sotto pressione l'area stessa onde evitare che si verifichino flussi d'aria dall'esterno all'interno; tale impianto deve restare in funzione 24 ore su 24.
8) Dovrà essere approntato un sistema di decontaminazione del personale composto da 4 zone: Locale di equipaggiamento, locale doccia, chiusa d'aria, spogliatoio incontaminato.
9) Collaudo degli impianti sopra descritti.
10) Informare il personale del lavoro da eseguire con tutti i rischi connessi, consegnando loro anche copia del piano di lavoro autorizzato dalla ASL.
11) Dotare il personale addetto dell'equipaggiamento di protezione previsto (maschere, tute, guanti).
12) Rispettare le procedure di movimentazione dei MCA previste dalle norme tecniche.
13) Bagnare il MCA con acqua (a bassa pressione) o con sigillanti a spruzzo (l'acqua di risulta deve essere smaltita presso idoneo impianto di trattamento).
14) Inizio della rimozione con attrezzi manuali che non compromettano la solidità delle superfici, evitando così di produrre fibre aerodisperse nell'ambiente di lavoro; si inizia con la rimozione grossolana dei MCA e successivamente con la rimozione dei materiali residui più friabili, applicando ulteriore materiale sigillante a spruzzo.
15) Imballaggio dei MCA effettuato con accorgimenti atti alla riduzione di pericolo di rotture accidentali durante la movimentazione ed il trasporto; il materiale deve essere contenuto in doppio imballaggio, il primo deve essere un sacco di adeguato spessore, il secondo un contenitore rigido o altro sacco, ogni sacco non deve eccedere i 30 kg di peso, e non deve essere riempito oltre i 2/3.
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09/07/2013
Forse è il caso di parlare di recupero delle fibre di amianto contenute nei manufatti in cemento-amianto, visto che oggi è possibile.